La tripletta di Thierry Henry all'Olimpico di Roma
27 Novembre 2002
Il 27 Novembre 2002 allo stadio Olimpico di Roma andò in scena una sfida ricca di fascino che richiamò nell'impianto capitolino circa 50mila persone. La Roma di Totti e Cassano si preparava a sfidare l'Arsenal di Arsène Wenger, partita valida per il gruppo B di quell'edizione della Champions League.
Quarto minuto
I giallorossi iniziarono con il piede sull'acceleratore e non lasciarono ai Gunners nemmeno il tempo di ambientarsi. Al quarto minuto Francesco Totti deliziò la platea con un tocco che smarcò alla perfezione il partner d'attacco, Antonio Cassano mandò fuori giri la difesa con una finta e concluse rasoterra verso la porta, la sfera colpì il palo interno di sinistra per poi insaccarsi lentamente sul secondo. L'Olimpico esplose in un boato fragoroso.
Pareggio
Neanche il tempo di esultare che l'Arsenal imbastì un'azione da manuale del calcio: Patrick Vieira dettò i tempi in mezzo al campo, Robert Pires accarezzò la sfera consegnandola a Gilberto Silva che con un gioco di gambe strepitoso liberò Thierry Henry davanti ad Antonioli. Il piatto destro del numero 14 sancì il pareggio degli inglesi che ristabilirono immediatamente le distanze.
Doppietta
La Roma non si diede per vinta e provò a spingere con il pendolino Cafu sulla destra ma i Gunners difesero il pareggio con le unghie e con i denti. Anche quando la rete sembrava ormai cosa fatta, Totti trovò l'opposizione sulla linea del difensore Cygan che si immolò per salvare il risultato. La ripresa iniziò sulla falsa riga della prima frazione con la Roma intraprendente e i Gunners attenti, per poi provare a ripartire. A venti dalla fine arrivò l'episodio decisivo: palla sventagliata nell'area della Roma con Henry che provò a staccare di testa, la palla carambolò sul malcapitato Panucci che involontariamente servì all'attaccante francese l'assist perfetto. Thierry Henry non ci pensò due volte e di sinistro mise la palla alle spalle dell'estremo difensore giallorosso, per poi andare ad esultare vicino alla bandierina.
E sono tre
Non era ancora finita. Passarono cinque minuti e i Gunners guadagnarono un prezioso calcio di punizione dai 25 metri; sulla palla i due specialisti Pires ed Henry con il primo che fintò la conclusione per lasciare l'incombenza al numero 14 che con una carezza dolce dolce scavalcò la barriera e tolse le ragnatele dall'incrocio dei pali. Antonioli non cercò nemmeno di tuffarsi. La prodezza balistica, che valse la tripletta personale, fu l'ennesimo capolavoro di un campione assoluto che il 27 Novembre 2002 lasciò l'Olimpico senza fiato.
di Antonio Marchese