Pires: il moschettiere alla corte degli "Invincibili" di Wenger
Il nuovo millennio
Siamo all'inizio della stagione del nuovo millennio, e l'Arsenal di Wenger che due anni prima si era resa protagonista della vittoria di uno storico Double (vinse la Premier League e la FA Cup), era alla ricerca di un rinforzo in attacco, dopo la partenza di Marc Overmars che venne ceduto al Barcellona. Fu cosi che il tecnico francese Wenger, decise di rinforzare la colonia francese dei Gunners ingaggiando Robert Pires dall'Olympique Marsiglia. Un acquisto che si rivelera' azzeccato, e che insieme a Henry, Bergkamp e Freddie Ljungberg formavano un attacco che rasentava la perfezione. Scelse l'Arsenal per Wenger e per la presenza di giocatori francesi come Henry e Vieira, con i quali fu anche protagonista con la nazionale della vittoria del mondiale francese del 1998 e dell'Europeo del 2000. Pires fu infatti l'emblema della prosperosa "French Connection", che fece le fortune del club di Londra Nord negli anni a venire.
La ciliegina sulla torta
L'arrivo di Pires a Londra è stata come la ciliegina sulla torta, in una squadra che si avvicinava alla perfezione. Veniva soprannominato il "Moschettiere del calcio" per la somiglianza fisica con D'Artagnan, per i suoi capelli lunghi, il suo pizzetto e le sue basette; ma soprattutto per la sua audacia, la sua maestosità e la sua letalità sotto porta nel suo approccio alle partite. Fu un acquisto di lusso, ma nello stesso necessario a Wenger per modellare una delle squadre più belle esteticamente, e allo stesso tempo belle tecnicamente che mai si erano viste nella storia della Premier League. Nel suo ruolo di ala sinistra fu fondamentale per le ripartenze, per i contropiedi e per la creazione di occasioni da gol. Un apporto importante che fece la fortuna dell'Arsenal degli "Invincibili". Della sua tecnica e della sua letalità sotto porta, ne abbiamo testimonianza in quelli che furono due tra i gol più belli della storia dei Gunners.
Il pallonetto contro l'Aston Villa
Il primo fu realizzato nella partita contro l'Aston Villa, dove raccolse un lancio dalle retrovie e si liberò prima del suo marcatore George Boateng con un pallonetto, e dopo fece lo stesso gesto su Schmeichel che si era proteso in uscita. Un doppio pallonetto che fece impazzire i tifosi dei Gunners presenti a Villa Park. E il secondo a Southampton dove con un altro pallonetto ma dalla trequarti di campo, realizzò uno spettacolare gol che fu il culmine di una bellissima tripletta. Furono due dei suoi sessantadue gol, che lo consacrano come una vera e propria leggenda dei "Gunners". Gunners che lascerà nel 2006 dopo aver vinto 2 Premier League e 3 FA Cup.
di Alberto Zingales