Quando Fulham e QPR rischiarono di fondersi
Sogno o son desto
Fulham Park Rangers – La storia del possibile incubo da cui poi ci si destò
Come vi sentireste se la vostra squadra del cuore fosse prossima alla fusione con uno dei club rivali più odiati? Bene, sedetevi e gustatevi il racconto di quello che poteva essere lo shock più grande della storia per molti tifosi Londinesi. Scenario: Londra Ovest, 1987. Un discreto gruppetto di Club: il Fulham FC, il primo ad essere fondato nella capitale, il Chelsea FC, in procinto di spiccare il volo verso l’élite calcistica nazionale ed europea, il Queen’s Park Rangers FC, meglio in passato che nel presente.
Protagonisti: Jim Gregory, storico presidente del QPR, è ricco e nemmeno sessantenne, ma è stanco, ha perso lo stimolo giusto per guidare gli Hoops. Marler Estates, grossa immobiliare che già possiede, tra l’altro, il Fulham FC, il suo stadio, il meraviglioso Craven Cottage posto proprio sulle rive del Tamigi, e Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea dall’altro lato di Fulham Road. Terry Ramsden, tifosissimo del Tottenham, proprietario del Walsall, club di Terza Divisione e azionista per quasi un terzo nella Marler.
David Bulstrode
David Bulstrode, proprietario sia del Fulham sia della Marler. A quest’ultimi viene in mente di sfruttare a proprio favore la voglia di Gregory di mollare le redini dei vicini rivali, 6 milioni di sterline bastano a convincerlo e la Marler Estates diventa proprietaria anche del QPR. A fine stagione il nuovo presidente del club sarà proprio Ramsden ed il nuovo club sfrutterà la categoria, essendo i Cottagers in Terza Divisione ed i Rangers in Prima. Il nome della nuova società? Fulham Park Rangers o London Rangers, I colori, quelli del QPR come clausola da accettare per la buona fine dell’affare, il volere di Gregory. Il piano diabolico vedrebbe la squadra giocare a Loftus Road, terreno di gioco del QPR, Craven Cottage venduto per farne una zona residenziale di lusso. Jim Smith, allenatore Hoops al comando e Fulham come società calcistica smantellata. Lo stesso Gregory aveva pensato già prima ma senza esito ad un’unione ancora più grossa, Chelsea, Fulham e QPR fuse in un’unica squadra e partite disputate nientemeno che a Wembley.
Notti insonni
Possiamo solo immaginare a quali notti insonni furono costretti i tifosi delle due rivali di Londra Ovest. Dover magari sedere gomito a gomito allo stadio, con chi prima nemmeno salutavi o prendevi per i fondelli, era davvero qualcosa che andava oltre ogni peggior pensiero. Specialmente se il tuo presidente ti considera come un piccolo gruppo di tifosi per cui non vale la pena investire. Bulstrode ed il suo amore palese per il Fulham FC. Ma spesso dai brutti incubi ci si sveglia ed allora, a ridare un senso a tutto ci pensò in primis Jimmy Hill, oltre 270 presenze con la maglia bianca dei Cottagers tra il 1952 ed il ’61, condite da 41 gol. Una statua a lui dedicata davanti alla Ricoh Arena di Coventry e una che meriterebbe anche in SW6 a mio parere. Il buon Jimmy scese in piazza in prima persona assieme ai suoi ex tifosi e sempre con loro, sostenuto da investitori, acquistò il club in cui aveva militato! L’orgoglio era salvo, Fulham e QPR avrebbero continuato ad esistere come due entità distinte, Bulstrode morì e Richard Thompson divenne il nuovo presidente del QPR nel 1988. Rimaneva da sistemare solo il discorso Craven Cottage poiché restava di proprietà della Marler.
Anche qui però ci fu il lieto fine.
L'affitto dello stadio
Nonostante l’immobiliare avesse proseguito con i suoi piani di sviluppo dell’area, fu poi acquisita dalla Cabra Estates che presto però affondò. Tutto d’un tratto il Fulham FC si trovò a pagare l’affitto del proprio stadio alla Royal Bank of Scotland. Fino al 1997 quando entrò in scena il mitico Mohamed Al Fayed, che non avrà portato i bianchi di Londra Ovest ad essere il Manchester United del sud ma sicuramente riconsegnò loro la propria casa. Quello che dai più è definito come lo STADIO PIÚ BELLO DEL MONDO. Craven Cottage, casa del Fulham Football Club.
di Simone Abitante