Il calcio anglosassone

Il calcio anglosassone è ricco di aneddoti e curiosità che contemplano anche i bizzarri "nicknames" affibbiati alle squadre. Il Chelsea non è immune a ciò e oltre al noto "The Blues" annovera il più affascinante "The Pensioners", che affonda radici storiche in un contesto tutto da scoprire. Nel 1905, anno di fondazione dei londinesi, la società adotta come primo logo il cosiddetto "Pensionato di Chelsea", da cui scaturisce il soprannome "Pensioners", rimasto in vigore per mezzo secolo, nonostante non sia mai apparso sulla maglia ufficiale. Tale figura è ispirata dagli ospiti dell' Ospedale Reale di Chelsea, struttura presso la quale alloggiavano ex membri della British Army, che a quei tempi rappresentava una sorta di simbolo per il West London. Nell'ambito del suo progetto di modernizzazione il manager Ted Drake insistette per rimuovere lo storico simbolo ( impresso persino in splendide spille storiche ), sostituito per un anno, nel 1952, da un emblema con le sole iniziali del Club.

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1953

Nel 1953 lo stemma cambia radicalmente in un leone rampante che guarda dietro a sè e tiene uno scettro, rimanendo in vigore per i successivi tre decenni. Il Royal Hospital Chelsea oggi non è altro che una casa di riposo e cura per gli ex membri della British Army. Esso ospita 300 soldati britannici in pensione, uomini e donne ( queste ultime dal 2009 ). Il termine "Chelsea Pensioners" viene adoperato sia per i pensionati interni che per quelli viventi altrove ed il sergente William Hiseland, cavaliere della guerra civile inglese, fu uno dei primi ad essere ricoverato al Royal Hospital di Londra, fondato nel 1682 come rifugio per i veterani. La fornitura di un ostello piuttosto che il pagamento delle pensioni è stata ispirata da "Les Invalides" di Parigi. Durante il regno di Re Guglielmo III e della Regina Maria II, il Royal Hospital era ancora in costruzione, quindi venne introdotto un sistema per la distribuzione delle pensioni dell'esercito nel 1689. La pensione doveva essere messa a disposizione di tutti gli ex soldati che erano stati feriti in servizio o che lo avevano prestato per più di venti anni.

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Royal Hospital

Quando il Royal Hospital fu completato, c'erano più pensionati che posti disponibili ! Gli ex soldati idonei che non possono essere ospitati nell'ospedale vengono definiti "out-pensioners" e pur rimanendo fuori dalla costruzione percepiscono la pensione, al contrario degli "in-pensioners" che rinunciano alla pensione militare ma vivono in quel complesso. Un certo numero di veterani fu incorporato nel Corpo degli Invalidi tra il 1688 e il 1802, ricevendo l'equivalente della pensione in cambio del servizio di guarnigione. Nel 1703 i pensionati erano 51, nel 1815 ben 36757 ! Il Royal Hospital rimase responsabile della distribuzione delle pensioni dell'esercito fino al 1955.

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La condizione base per l'ammissione interna è quella che il candidato sia necessariamente un ex soldato o sottufficiale dell'esercito britannico che ha prestato servizio nei ranghi per almeno dodici anni. Deve avere più di 65 anni, essere in grado di vivere in modo indipendente e libero da qualsiasi obbligo finanziario di sostenere un coniuge o la famiglia. Viene invitato per un soggiorno di quattro giorni di prova nell'edificio, al fine di "assaggiare" il nuovo tipo di vita e favorire l'adattamento. All'arrivo presso il Royal Hospital a ogni ospite vengono prese le misure per la splendida uniforme scarlatta che indosseranno e affidata loro una stanza in un preciso reparto, che va poi a costituire una Compagnia. I Pensionati godono anche di un proprio club con bar, lounge e ristorante; vi sono orti per chi coltiva il giardinaggio e attrezzature per il gioco delle bocce. Nel Marzo del 2009 due donne, le prime, sono state ammesse come pensionate: si tratta di Dorothy Hughes ( 85enne ) e Winifred Philips ( 82enne ).

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I pensionati

I nostri beneamati Pensionati godono del diritto di entrare e uscire dal Royal Hospital a loro completo piacimento e possono indossare abiti civili ovunque si spostino, tuttavia, all'interno dell'ospedale sono incoraggiati a vestire una uniforme blu. Se si spostano lontano dall'edificio che li ospita devono invece indossare gli inconfondibili cappotti rosso sgargiante, a volte corredati da caratteristici cappelli a tricorno o a punta, noti come "shako". In più mostrano sulle loro divise le medaglie, i nastri e le insegne del grado raggiunto mentre prestavano servizio nelle forze armate. Si capisce bene quindi, come il vicino Chelsea Football Club, risenta positivamente della loro simpatica presenza, considerandoli dei veri e propri affiliati.

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Infatti questi pittoreschi signori possono assistere tranquillamente alle partite casalinghe disputate presso "Stamford Bridge" e sovente li si trova intenti a raccogliere fondi per la loro corporazione armati di salvadanai, proprio davanti ai cancelli del maestoso stadio. In occasione delle vittorie più importanti del Club di Abramovič i Pensionati formano un picchetto d'onore davanti ai giocatori trionfanti, che ricambiano l'onore cingendo un bordo rosso sui colletti delle proprie maglie, proprio in omaggio a quei valorosi e gloriosi cappotti scarlatti.

di Vincenzo Felici