“Ich bin Ballack. Se si pensa a capitano, un leader che trascini e sproni lo spogliatoio non si può non pensare aMichael Ballack, capitano della Germania e del Bayern Monaco nei primi anni 2000, capo popolo anche nella sua esperienza in Inghilterra con la maglia delChelsea.

Le origini


Nasce nella Regione dellaSassoniain Germania al confine con la Polonia nonostante le sue origine slave. Inizia a giocare a calcio a sette anni nelBSG Motor Karl Marx Standt. Passa poi al Chemnitzer con cui debutta in Serie B. Nel 1998 il passaggio alKaiserslautern, appena promosso inBundesligae guidato daOtto Rehhagel.
Cresce e si prende il posto da titolare conquistando il titolo di Germania raggiungendo i quarti di finale diChampions Leagueperdendo contro il Bayer Monaco.

Leverkusen e Monaco


Nell’estate del 1999 passa al Bayer Leverkusen laureandosi subito campione di Germania e l’anno dopo raggiunge la finale di Coppa di Germania e di Champions League, perdendo però in entrambe le occasioni.
Nel 2002 viene acquistato dalBayern Monacocon cui fa una doppietta coppa e campionato, bissata anche nel 2006.

Chelsea


Dopo quattro anni con il Bayern Monaco sente che ha bisogno di nuovi stimoli, dopo diverse voci che lo volevano alReal Madrid, Milan e Manchester United, firma per il Chelsea.
Debutta con i blues nella Supercoppa contro il Liverpool e in Premier League il 27 agosto sul campo delBlackburn Rovers. Un paio di settimane dopo, il 12 settembre, arriva anche il primo gol nella partita di Champions League contro ilWerder Brema. Alla prima occasione in Inghilterra vince Carling Cup e Coppa d’Inghilterra. In blues formerà un centrocampo da far invidia a mezza Europa conLampard, Essien, Makelele e Robben.

L’eterno secondo


Nel 1999 con la sconfitta in Coppa di Germania e Champions League inizia con il Bayer Leverkusen una“maledizione” dei secondi postiche condizionerà Michael per gran parte della carriera. Poi al Mondiale in Germania nel 2006 perso in semifinale contro l’Italia. Al Chelsea conquista un’incredibile collezione di secondi posti perdendo ad agosto laCommunity Shieldcontro il Manchester United ai calci di rigore, poi nel 2008 la finale diCarlin Cupcontro ilTottenhame sempre nello stesso anno il Manchester United gli soffia il titolo in Premier League per soli due punti, fino alla sconfitta in finale di Champions League a Mosca sempre contro i Red Devils.

Il ritorno a casa


Nel 2010, alla scadenza del contratto col Chelsea, Michael si svincola e torna a casa al Bayer Leverkusen dopo otto stagioni dove rimane per due anni quando decide di è arrivato il momento di chiudere con il calcio giocato a 36 anni, nonostante alcune offerte dagli Stati Uniti e dall’Australia.

Dopo il ritiro


Appesi gli scarpini al chiodo appare in tv come esperto, come uno dei più ascoltati e amati dal popolo tedesco, come ieri su un campo di calcio oggi dietro un microfono perché ““Ich bin Ballack”.”. Io sono Ballack. Nel bene e nel male.
 
di Lorenzo Petrucci