"Ho vissuto e realizzato il mio sogno. Grazie a tutti"
E' con questa frase cheJack Wilshereha dato l'addio al calcio giocato. Il giocatore exArsenalnonostante i suoi 30 anni ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo.
Da sempre tifoso deiGunnersha coronato il suo sogno di giocare per la sua squadra del cuore, con cui ha fatto tutta la trafila fin dalle giovanili.

E' stato da sempre considerato uno dei più grandi talenti dell'AccademydiHale End, tantochèArsene Wengerlo fece debuttare in prima squadra all'età di 16 anni contro ilBlackburn, e nello stesso anno debuttò anche inChampions Leaguediventando il giocatore più giovane di sempre a disputare la massima competizione Europea.
Un centrocampista di gran talento capace sia di difendere, ma anche di creare azioni da gol e realizzare gol leggendari.
Le sue prestazioni sontuose con la maglia deiGunnerssono state numerose, come non ricordare quella partita di Champions dove l'Arsenalvinse contro ilBarcelonadiMessiper 2-1, eJackfu assoluto mattatore del centrocampo mettendo in seria difficoltà i mostri sacri del centrocampo catalanoXavi,IniestaeBusquets.

Ma sopratutto ricordiamo i suoi due gol iconici contro ilNorwichquando concluse una sontuosa azione di squadra, e con ilManchester Cityquando beffòJoe Hartcon un pallonetto da posizione impossibile.

Con iGunnersvinse dueFA Cupda assoluto protagonista, ma fu un grande talento che purtroppo ha avuto una carriera caratterizzata da gravi infortuni che ne ha hanno bloccato una carriera che sembrava molto promettente.
Infortuni che negli ultimi anni non lo hanno fatto tornare ai livelli di inizio carriera, quando era devastante. E il motivo per cui oggi ha lasciato il calcio è dovuto alla paura di subire infortuni che lo bloccava mentalmente, nonostante avesse ancora tanto da dare al calcio giocato.
Oltre iGunners Jackha vestito le maglie diBolton,Bournemouth,West Hame l'AGF.
Un talento inglese che avrebbe meritato una carriera a più alto livello, ma che nonostante i suoi infortuni ci ha regalato delle emozioni irripetibili sul prato verde.
DiAlberto Zingales