Nel profondo West End


Nel West End londinese, dove le frange più popolose di Hillingdon iniziano a sfumare nel garbato silenzio delle campagne del Berkshire, c’è un piccolo quartiere immerso nel verde, il cui centro è Bessingby Park. Questa zona, un tempo quasi spopolata, è diventata un tranquillo quartiere residenziale sin dal XIX secolo, accogliendo persone da tutto il mondo, tanto che oggi il 40% dei suoi abitanti non parla l’inglese come prima lingua.
Con i suoi quaranta acri di estensione, Bessingby Park è uno dei polmoni verdi della zona, ma è anche il punto di aggregazione da cui, esattamente cinquant’anni fa, è partita una simpatica storia di calcio, una di quelle che rendono il sottobosco delle leghe dilettantistiche inglesi così affascinante.

La squadra sotto casa


Nel 1973 un gruppo di genitori residenti nell’area di Bessingby Park fondò una squadra di calcio giovanile, il nome Bessingby Park Rangers è un giocoso riferimento ai guardiani che un tempo pattugliavano l’ampio tratto pianeggiante dove oggi sorgono parco e quartiere. Anche il blu delle divise non fu scelto per caso, fu probabilmente un tributo ai più famosi Rangers, quelli di Glasgow, ed ai non troppo lontani vicini del Chelsea, una delle squadre più amate in quel periodo.
Ben presto alla squadra giovanile maschile si affiancò quella femminile, infine arrivò anche la squadra senior, la quale si iscrisse a diversi tornei locali affiliati alla Football Association, ottenendo buoni risultati e risalendo qualche posizione nella piramide del calcio d’oltremanica. Il nome più famoso ad aver indossato la maglia di questo club è senza dubbio Michael Cole, attaccante, tra le altre, di Fulham ed Ipswich Town, il quale mosse i primi passi da ragazzino grazie a questa piccola società dilettantistica.

Cinquant’anni e non sentirli


Oggi il Bessingby Park Rangers Football Club gioca nella tredicesima serie del calcio inglese, precisamente nella Division Two della Middlesex County Football League. La gente del quartiere supporta i ragazzi in blu esattamente come cinquant’anni fa ed una piccola folla tranquilla si allinea lungo i dugouts del Cavendish Recreation Ground ogni volta che i Rangers scendono in campo per una partita casalinga.
Pur non potendo vantare una bacheca piena di trofei prestigiosi, questa piccola società di periferia incarna il vero spirito del calcio: ragazzi e ragazze di ogni estrazione sociale, età, etnia, lingua e religione indossano la stessa maglia e rappresentano degnamente il loro quartiere, quello che li ha visti nascere o che li ha accolti; un esempio di cooperazione ed amicizia da cui trarre spunto.
diMichele Mele