Un quarto di stagione: il bilancio del Fulham
Un quarto di stagione
10 partite giocate, un quarto di stagione giá in cassa ed il mondiale piú assurdo della storia alle porte, momento di primi bilanci.
Il Fulham si trova a metá classifica ed in perfetto equilibrio di risultati, 3 vittorie, altrettanti pareggi, 4 sconfitte. 12 punti ed una differenza gol che sarebbe anch'essa bilanciata, non fosse per la debacle casalinga con il Newcastle, giocata quasi per intero in 10 uomini.
Tanti i fattori positivi finora, una buona organizzazione di gioco dimostrata, bomber Mitrovic a segno giá in 7 occasioni e li a giocarsi il titolo di capocannoniere degli umani. Haaland é un alieno e fa gara a sé.
A viso aperto
Da neo-promossa ha affrontato a viso aperto colossi come Liverpool, Tottenham e Arsenal, segnando in ogni occasione e perdendo di misura nei due derby, sorprendendo i Reds, alla fine felici di uscire imbattuti da Craven Cottage.
Un Joao Palinha integrato alla perfezione ed un Leno a dimostrare perché proprio i Gunners decisero di investire su di lui oltre 20 milioni nel 2018 e lui sul Fulham per tornare in nazionale.
I punti negativi fin qui, oltre ad una difesa ancora distratta in troppe occasioni, sono state alcune azioni personali che hanno lasciato tifosi e staff tecnico a bocca aperta. Chalobah contro il Newcastle, alla prima da titolare dopo un lungo periodo che si fa cacciare a pochi minuti dal fischio d'inizio per una scivolata a pieni tacchetti in un contrasto inutile. Che ancor piú in epoca VAR non ha davvero logica. Pereira che dopo aver trafitto il West Ham al London Stadium, lo riporta in partita con un penalty da matita rossa dopo esser stato richiamato dall'arbitro proprio per lo stesso comportamento solo secondi prima. E lo stesso Paulinha, come sottolineato uno dei migliori fin qua, ha giá scontato un turno di squalifica per somma di ammonizioni il piú delle quali, evitabili.
L'unica cosa che conta
Seguono poi gli errori arbitrali cui troppo spesso sembrano avere i Whites di Mauro Silva come recipiente finale. Non ultimo il gol assegnato a Scamacca dove nemmeno lui co credeva, non esultando prima e partendo alla Tardelli '82 poi.
Detto ció comunque finora il bicchiere, anzi la pinta é mezza piena, probabilmente serve essere un po' meno Mitro-dipendenti e anche piú fortunati con gli infortuni. Se consideriamo che il positivissimo Tete, l'interessante Salomon, il nostro little wizard Wilson, sono un trio che una squadra come il Fulham, fa fatica a rinunciarci, beh, si puó ben sperare. Arrivano ora altri due scontri diretti, Aston Villa in casa, Leeds a Elland Road, pareggio archiviato con il Bournemouth, che lasciatemelo dire, l'avrei preferito con Parker, continua la ricerca di punti salvezza.
Tra errori, gol, arbitri inglesi che ricordo, di loro, non se ne sentí il bisogno all'ultimo mondiale, biglietti sempre piú cari, un gol di Mitro e una Premier sempre piú interessante. Dove vige una regola che da noi conosciamo bene "vincere non é importante, é l'unica cosa che conta".
diSimone Abitante