diSimone Dell'Uomo
09/01/2023. Una leggenda ha cessato di giocare a calcio. O meglio, a Football, come direbbero oltremanica. Pure Gareth Bale appese gli scarpini al chiodo. Ha vinto tutto, qualsiasi cosa, col suo Madrid. Il club che cercava, che sognava, fin dai suoi più antichi e primitivi calci al pallone. 5 Coppe dei Campioni, tantissime da protagonista, almeno o quantomeno due decisivo. Tra Lisbona e Kiev, tra Ancelotti e un rapporto mai decollato con Zidane, determinante. Non ha mai evidentemente avuto bisogno di vincere alcuna Premier per diventare leggenda. Non ha mai, e sono in rarissimi ad asserirlo o sostenerlo, avuto bisogno del Manchester United per considerarsi tale.

HISTORY


Gareth Bale è stato tanto. Per tanti della sua generazione probabilmente è stato tutto. Emblema del calciatore moderno: forte, poderoso, determinante, inarrestabile come atleta in corsa, implacabile col suo mancino, evoluzione dal fenomeno più forte in accelerazione al leader più decisivo da fermo. Un atleta ghepardo e fenomenale con la passione per il golf può mai essere decisivo a calcio anche su punizione? Sembrano due concetti talmente antistanti che la risposta, per deduzione, dovrebbe risultar negativa; invece no, perchè parliamo di qualcuno che, col passare degli anni, come soltanto i migliori per sentimento e dimensione mondiale sanno fare, s'è saputo reinventare. Alti e bassi? Macchè. Marca non può macchiare. Ha smesso a 33 anni? Un'infinita se minimante si conosce la storia di Gareth Frank Bale, eterna, indissolubile, partita 17 anni fa.

CHAMPIONSHIP


Già, perchè la storia di Gareth non è soltato partita. Letteralmente decollata. Ma al decollo arriveremo nel prossimo paragrafo. Gareth fu uno dei calciatori più giovani della storia delSouthamptona debuttare in Championship, l'allora B britannica. Gareth fu uno dei calciatori più giovani della Championship ad andare a segno. Col suo mancino, delicato e vellutato, dell'allora fluidificante di spinta a sinistra. Academy mai banale quella dei Saints, sempre fertile, guardasi Theo Walcott. Era già, a cavallo tra 2005 e 2007, considerato tra i migliori prodotti futuri del calcio britannico. Non inglese, gallese. Ciò che ne contraddistinse il tratto distintivo.

PREMIER


Così nella primissima fase della sessione estiva del calciomercato estivo 2007 arrivò la chiamata delTottenhamdi Martin Jol. Presentazione illustre, assieme a Kaboul e soprattutto Darren Bent, allora fiore all'occhiello della campagna acquisti degli Spurs. Uno che, tanto per comprenderci, inventandosi speaker e pseudo opinionista, ieri sera era in diretta col suo procuratore, tanto per far capire quanto e come le pagine di storia dipinsero capitoli tremendamente opposti. Perchè se Gareth faticò nel primo Tottenham, in quanto soprannominato "Gatto Nero", schierato ben 24 volte e ben 24 stesse senza successo in Premier, la storia cambiò.

TOTTENHAM HOTSPUR


Nemmeno con Juande Ramos, con cui gli Spurs vinsero l'ultimo trofeo nell'allora lontano febbraio 2008, ma successivamente, con Harry Redknapp. Storia nella storia, nel 2009/10, dopo il fallimento Ramos la squadra avviò un bel cammino con l'ex tecnico di West Ham e Portsmouth. Modric esterno a sinistra, dentro a palleggiare, nel 442 vecchio stampo del tecnico, altrettanto vecchio stampo, tremendamente britannico. Poi Assou Ekotto, il suo titolare, partì per la Coppa d'Africa: lui si mise in luce, nel suo ruolo primordiale, quel 3 mai dimenticato. Doti di spinta, doti atletiche, doti d'ambizione mai dimenticate. Al suo rientro, non si poteva più far a meno di Gareth Bale. Ergo: Modric al centro, play che avrebbe scritto la storia di questo sport. Conseguenza: Bale esterno alto a sinistra. Da lì cambiò la sua carriera: quel Tottenham culminò quarto, cavalcata straordinaria, Champions League direttamente conseguita nello scontro diretto vinto e dominato nell'allora Etihad, teatro del ben più quotato primo Man City "sceicchico" di Roberto Mancini. E allora la Champions, i Campioni d'Europa, l'Inter: indimenticabile tripletta in progressione all'andata, sontuosa gara e Taxi for Maicon al ritorno, in un vecchio White Hart Lane ribollente.

EVOLUTION


Il Tottenham finirà l'era Redknapp con l'ultimo quarto posto che, complice la Champions del Chelsea di Roberto Di Matteo a Monaco di Baviera, non valse una nuova qualificazione alla Champions League. Levy, all'epoca, decise di cambiare rotta (sbagliando ancora, ma questa è un'altra storia). Panchina ad Andre Villas Boas. AVB, pseudoscienziato o Special Two, perse Modric (spenta una luce che solo Christian Eriksen seppe riaccendere grazie a Pochettino, ma questa è altra storia): qualità di gioco scadente, movimenti primitivi, squadra allo sbando. Fu Gareth Bale l'unico a cambiare la rotta. Trasformazione da esterno sinistro a mezzapunta, addirittura ala destra, ruolo che poi avrebbe contraddistinti le sue annate a Madrid: vinceva da solo, da febbraio a maggio palla a Gareth e dopo due/tre uomini saltati assoluta sberla sotto la traversa o all'angolino. Qualcosa di mai visto prima. Iconografica la prodezza ad Upton Park, quando fattivamente battè il West Ham da solo. Le sue giocate gli valsero stavolta non più il giovane dell'anno, ma soprattutto e direttamente ilPFA Player Of The Year, davanti a gente come Van Persie o Luis Suarez, all'epoca campioni d'Inghilterra o capocannonieri. Gli valsero soprattutto il passaggio a Madrid: 100 milioni, all'epoca follia (razionale, vista la qualità, tremendamente razionale follia). Il resto fu storia. Gareth Bale, senza aver alcun bisogno di vincere Premier, resta leggenda.

LEGEND


Leggenda Premier. Tornò 7 anni più tardi, senza particolare successo. Poi la MLS. Il Mondiale conquistato, nonostante matura età, completamente da solo. Perchè chiudiamo col concetto primordiale: il calciatore più poderoso dell'ultimo decennio ha saputo invecchiare e sapientemente saper far la differenza da fermo. Coppa in MLS, Mondiale col Galles conquistato con una Nazione che non arrivava alla massima competizione da 64 anni. Ryan Giggs può accompagnare e impallidire. La storia narrò dunque chiaro: 5 Champions col Madrid, una semifinale europea col Galles, un Mondiale conquistato dall'Uefa, con una nazione così piccolina. Qualcosa di straordinario. Qualcosa da Gareth Bale. E non ce ne voglia Giggsy, il buon Ryan Giggs: esterno formidabile, vecchio stampo, prettamente mancino, effettivo ed esecutivo; Gareth Bale è stato un'altra pasta. Per completezza. Per dominare, ovunque e comunque, i momenti più determinanti della storia gallese. Per determinarne la loro storia. Il Re del Galles si chiama e si chiamerà sempre, inesorabilmente, Gareth Frank Bale.