La vita è una questione di scelte, giuste o sbagliate, di occasioni, di treni. Una leggera, a volte minima differenza, può cambiare per sempre il destino delle persone. “What if...” o “cosa sarebbe successo se…” sicuramente se l’è chiesto diverse volteAljaksander Hleb, calciatore bielorusso protagonista spesso di scelte sbagliate e decisioni forse prese troppo in fretta.
InSpagnaalBarcellonaquasi da turista per un anno, dopo aver lasciato l’Arsenalin cui era uno dei giocatori più importanti, due matrimoni, frequenti pranzi alMcDonald’sinGermaniae tanta pigrizia.
 

Gli inizi


Nasce nel 1981 aMinskinBielorussiada famiglia povera, la madre è operaia e il padre è un autista di camion cisterna esposto alle radiazioni nucleari provenienti dal reattore diCernobyldove si era recato come volontario e che ne causarono la morte quando Aljaksander aveva 5 anni.
Non inizia a praticare subito calcio, parte dal nuoto e dalla ginnastica dove mostra anche una certa attitudine. Spicca per doti atletiche ma anche per la sregolatezza e la pigrizia che ne faranno da sempre un talento discontinuo.
Sceglie poi il calcio ed entra nella scuola calcio della Dinamo Misk e a 17 anni dalBate Borisiv(la squadra più importante di Bielorussia) con cui vince il campionato bielorusso nel 1999 e prende il soprannome“l’apprendista stregone”.
 

In Germania


L’anno dopo la grande occasione, passa alloStoccardadiFelix Magathper 150 mila euro e l’etichetta di uno dei giovani più promettenti dell’est Europa. Dopo un anno di gavetta in cui si fa le ossa, la stagione successiva esplode del tutto prendendosi il posto da titolare in squadra dove rimane per cinque anni.

Gunners


Nel 2005Arsene Wenger(“un secondo padre”) ci mette gli occhi addosso e lo porta aLondraper la modica cifra di 15 milioni di euro. In quegli anni l’Arsenal è zeppo di campioni, soprattutto sulla trequarti, dove appunto gioca Aljaksandr, tra questi gli intoccabili Ljunberg e Pires, riuscendo comunque a ritagliarsi il suo spazio.
Debutta inPremier Leaguecontro nel derby contro ilChelseadel 21 agosto ma con la Nazionale bielorussa si infortuna al ginocchio e torna in campo solo il 7 dicembre nella gara diChampions Leaguecontro l’Ajax.
Recuperato l’infortunio, l’anno successivo si conferma diventando uno dei punti di forza dell’Arsenal che in quella stagione raggiunge i quarti di finale di Champions League.
 

L’occasione Barcellona


Dopo tre anni all’Arsenal, nel 2008 viene ceduto al Barcellona diGuardiolaeMessicon cui firma un lungo contratto con una clausola rescissoria di ben 90 milioni di euro. In blaugrana però gioca poco e non trova mai la via del gol. In quella stagione il Barcellona vince il Triplete, eppure Hleb è ai margini. A distanza di anni il calciatore ammette di aver commesso un grave errore ad andarsene dall’Arsenal dove era amato e giocava.
 

Il trasferimento mancato


L’anno successivo ilBarcellonaeInterintavolano la trattativa per lo scambio diZlatan Ibrahimovicin Catalogna e diSamuel Eto’oin neroazzurro, nell’affare inizialmente rientra anche Hleb, che a posteriori avrebbe avuto l’occasione di poter vincere il triplete con l’Inter diMourinhoma il bulgaro rifiuta.
 

Il giro di prestiti


Tre giorni dopo il mancato trasferimento all’Inter, Hleb passa in prestito allo Stoccarda. Seguono altre due stagioni in cui è ancora di proprietà del Barcellona ma passa prima in prestito alBirminghamin Inghilterra e poi in Germania alWolfsburg.
 

Il ritorno a casa


Dopo la rescissione col Barcellona, Hleb firma per ilKryl’ja Sovetov Samaraper poi tornare in Bielorussia al Bate Borisov, con in mezzo alcune piccole parentesi inTurchiaalKonuaspore alGenclerbirligie chiudere nel 2021 inBahreinnelAl Khalidiya.
Compiuti 40 anni ha appeso gli scarpini al chiodo dopo una vita che sarà raccontata in un docu-film sicuramente non banale come la sua vita fuori e dentro il campo.
diLorenzo Petrucci