Gli Spurs vincono il derby, Mou sorride e i tifosi sognano
La passione arde come un fuoco che ieri ha acceso i riflettori del Tottenham Hotspur Stadium sotto il cielo grigio del Nord di Londra. Già, il North London, ieri diviso più che mai perchè il derby scinde in due Islington da Tottenham Hale. Gli Spurs del condottiero Mourinho contro i Gunners del traballante Arteta, due visioni differenti di calcio e due pensieri agli antipodi. Josè sfrutta gli uomini migliori, soffia sulle caviglie di Son Kane, Mikel vuole il bel gioco ma la fitta ragnatela di passaggi non ha portato i frutti sperati. La difesa del Tottenham è un muro invalicabile, che a tratti ricorda l’Inter mourinhiana del 2010. Il centrocampo è una macchina da guerra pronta a far fuoco all’occorrenza ma a proteggere il fronte, quando serve. Il reparto avanzato degli Spurs è pronto all’attacco in qualsiasi momento, quando meno te l’aspetti.
Son mette la palla sotto il sette, va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Il raddoppio di Kane, che con prepotenza scaraventa alle spalle del portiere, è gioia per gli occhi; Mourinho esulta e con il suo solito ghigno si compiace. Questo è il Tottenham, squadra cinica, tremendamente concreta e decisa. Certo il gioco non è una bellezza, poco possesso palla tanto sacrificio, ma alla fine contano i 3 punti. Questa mattina il Nord di Londra, almeno dalle parti di Park Lane, si è svegliato cantando per gli Spurs. L’inverno incombe, i comignoli delle case popolari di Seven Sisters fumano e la fuliggine svolazza nell’aria. È un Lunedì come un altro ma in fondo al cuore i tifosi si cullano, sognano, perché con il condottiero portoghese che indossa un cappotto inglese, tutto è possibile.
di Antonio Marchese