Il Fulham di Aleksandar Mitrović
C'era una volta la Jugoslavia, un agglomerato di stati che poco o nulla avevano a che vedere tra loro ma che le guerre e le politiche mondiali avevano riunito sotto un'unica bandiera. E in una nazionale stracolma di talento che, purtroppo, vedi Belgio attuale, Olanda di Cruijff o Cruyff e altri eclatanti, incredibili casi, non vinse praticamente nulla.
Quelli con qualche capello grigio, ricorderanno Savicevic, Jugovic, Pancev, Prosinecki, Mihajlovic e via dicendo. Tra loro, anche Dragan Stojkovic, numero 10 cristallino che oggi allena la Serbia, uno di quegli stati poi messi a far vita propria, che puó vantare un duo d'attacco formato da Dusan Vlahovic e Alexandar Mitrovic. Mister 70 milioni di euro, arranca nella Juve "allegriana", Mitrovic, a suon di reti, sta facendo ricredere piú di un santone televisivo. Dopo i 43 gol in 44 partite della scorsa Championship, il colosso serbo, si é sentito piú volte ripetere "he can't make it on the big stage". Praticamente, sei un bomber minore. E lui se l'é segnata, ha messo la testa giú e cominciato a lavorare ancora piú duro. L'altra sera, con il gol in Norvegia, ha toccato 50 reti in 76 partite con la casacca rossa, a Messi e CR7, due nomi a caso, ne son servite oltre 100. Nelle 8 partite di qualificazione ai mondiali, Mitro ha totalizzato 8 gol, nelle prime 7 di Premier, 6, in 5 match di Nations League, altrettanti.
Oggi torna il campionato ed i tifosi del Fulham, si aspettano dal loro amatissimo numero 9, il classico gol dell'ex al Newcastle che scenderá al Cottage. I londinesi siedono comodi al 6° posto, al di lá di ogni piú rosea aspettativa. Bomber Mitro si gode probabilmente lo stato di forma migliore di tutta la carriera, aspettando novembre ed il mondiale, da protagonista, in Qatar.
Fulham e Serbia, destino comune da mina vagante, aggrappate entrambe al gigante col 9 che tutti sottostimavano, e lui corre, dribla, segna e sorride, un mix tra il killer instinct del miglior Darko Pancev ed il senso della posizione di Davor Suker. Fai gol Mitro, a confermare lo status di leggenda in maglia bianca, prima di continuare a battere record in ricordo di quella Jugoslavia che fu, per magari cambiare, il corso della storia.
di Simone Abitante