Dalle stelle alle stalle.Michele Padovanoa metà degli anni Novanta è uno dei giocatori italiani più richiesti in circolazione. Era stato acquistato dallaJuventuse la Nazionale lo teneva d’occhio per affidargli le chiavi dell’attacco azzurro. In bianconero però il poco spazio, concessogli daMarcello Lippi, lo spingono ad accettare l’offerta delCrystal PalaceinInghilterra. Una scelta forse troppo repentina che non ha portato i suoi frutti.

Le origini e su e giù per l’Italia


Classe 1966 nativo diTorino, bomber di razza di Provincia come quelli di una volta. Inizia a giocare a calcio nelBarcanovae poi nell’Asti. Il primo club a dargli un’occasione è ilCosenzainSerie Bcon cui segna 13 reti al primo anno da professionista. Gol che gli meritano la chiamata inSerie AcolPisa. Passa poi alNapoli,GenoaeReggianadove si conferma un attaccante di assoluto rispetto.

L’occasione alla Juventus


Dopo tanta gavetta in giro per l’Italia, arriva nel 1995 la chiamata della vita alla Juventus come risposata alla cessione diRoberto BaggioalMilan. La Vecchia signora è reduce dalla vittoria dello Scudetto e vuole dare l’assalto allaChampions League. In bianconero ci sono campioni di assoluto calibro, Padovano in attacco deve giocarsela con gente comeDel Piero,ViallieRavanelli. Le occasioni di mettersi in mostra però non sono tante e il minutaggio è sempre a ribasso anche con l'arrivo diFilippo Inzaghil'anno successivo, così dopo due stagioni e dodici gol decide di lasciare Torino. Infortunatosi in Nazionale, nell’autunno del ’97, la Juventus lo cede al Crystal Palace per 5,5 miliardi di lire.
 

Oltremanica


Padovano sbarca in Inghilterra dove trova un altro italiano, ex compagno di squadra alla Juventus:Attilio Lombardo.
Con le Eagles Padovano non rispetta le attese, in due campionati gioca solo dodici partite e mette a segno un solo gol contro ilLeicesterin trasferta. Un vero e proprio flop tanto da essere etichettato come uno dei 50 peggiori attaccanti che abbia mai giocato nel massimo campionato inglese, alla posizione numero 28.

La Francia e il ritorno in Italia


Lascia l’Inghilterra nel 1999 per approdare alMetzinFranciae poi chiudere l’anno dopo la carriera da calciatore alComo.
 

Il post ritiro


Appesi gli scarpini al chiodo è rimasto a lavorare nel mondo del calcio, come direttore sportivo alla Reggiana, alTorino, all’Alessandria,Pro Patriafino all’ultima esperienza alCasaleterminata nel marzo del 2022.
 
diLorenzo Petrucci