Il viaggio

È dicembre del 2017 e nasce con un mio amico (Francesco) l’idea di una trasferta a Londra nei giorni tra Natale e capodanno. Organizziamo tutto in fretta, con l’unica preoccupazione di infilarci in mezzo a quei giorni almeno una partita di calcio. 
Senza particolare difficoltà riusciamo a prendere i biglietti per una gara di ChampionshipMillwall – Queens Park Rangers.
Nessuno dei due conosce il The Den, nessuno dei due si è mai avventurato nei precedenti viaggi in quella zona di Londra e assistere a una partita da quelle parti ci affascina non poco.

The Den Millwall
The Den Millwall - Photo by Il Calcio a Londra

La giornata

La gara è in notturna, ore 19:45 locali, quindi dopo una giornata in giro per la città da classici turisti, che ci porta a visitare anche Wembley, decidiamo di muoverci con molta tranquillità verso lo stadio.
Il The Den è nella zona sud di Londra e arrivarci non è nemmeno così difficile, bisogna prendere la linea nera da London Bridge e tempo di una decina di minuti di treno si ha la possibilità di vedere lo stadio. 

I tifosi

Appena entriamo nella stazione di London Bridge (punto di partenza di diversi tifosi) assaporiamo il clima di una partita che banale non sembra proprio essere e che un po' per nostra negligenza abbiamo sottovalutato d’importanza. Arriviamo alla banchina per prendere il treno e pochi istanti dopo il nostro ingresso salgono nello stesso vagone un gruppo molto numeroso di tifosi. La loro origine, tra sciarpe, maglie e cappelli non è difficile da notare, sono tifosi del Millwall. Man mano che passano i minuti, in attesa che il treno parta, il vagone si riempie sempre di più. I tifosi non hanno un bell’aspetto, sono grossi e molto rumorosi e noi in silenzio quasi timoroso, ci ritroviamo sui sedili del treno praticamente attaccati alla parete con l’unico pensiero di uscire indenni da quel vagone. 
Viviamo i dieci minuti di treno con silenzio, quasi religioso, in quei minuti di viaggio io e il mio amico non ci rivolgiamo parola alcuna, entrambi fissi a guardare fuori dal finestrino.

Millwall
Millwall- QPR (29 Dicembre 2017) - Photo by Il Calcio a Londra via Lorenzo Petrucci

La cavalleria

Pensiamo che arrivati alla stazione il clima si calmi e le strade tra noi e i rumorosi tifosi si separino, invece no. Alla fermata di South Bermondsey ad aspettarci fuori c’è schierata, con tanto di cavalleria, la polizia inglese forse avvisata del treno ricco di tifosi che ci controlla a vista uno per uno con occhiate nemmeno tanto per la quale. Prendiamo coraggio e passiamo a lato della fanteria, percorriamo tutta la via che porta allo stadio (Zampa Road) e giungiamo al The Den che si trova in cima a una leggera collina. 

Millwall
Millwall- Queens Park Rangers (29 Dicembre 2017) - Photo by Il Calcio a Londra via Lorenzo Petrucci

Lo stadio

Abbiamo i biglietti nella The Dochers Stan Lower, dalla parte opposta delle panchine, siamo quasi a bordo campo e la vista non è male. Lo stadio, che ha una capienza di 20 mila posti è per buona parte pieno, ma nonostante sia un derby, di tifosi del QPR se ne notano pochi. L’ingresso in campo delle squadre è accompagnato dal coro della squadra di casa sulle note di “Hey Jude” dei Beattles. L'atmosfera è incredibile, quasi da pelle d'oca, tra lo sventolio delle bandiere e i tifosi che in coro cantano il loro inno si sente forte il senso di appartenenza a questo club.
E' fine dicembre, il freddo e il vento si fanno sentire, a fine primo tempo ci alziamo e ci avviciniamo verso il bar ma la fila è lunghissima e rinunciamo, così mi dirotto allo store per una souvenir della sera e acquisto una spilla.

La cavalleria

Finisce 1-0 per i padroni di casa, uscendo dallo stadio incontriamo altri italiani con cui facciamo il viaggio di ritorno insieme fino a London Bridge prima di salutarci. 
Ci incamminiamo verso l’albergo affamati e in cerca di un pub che ci riempia lo stomaco, ma ci dimentichiamo che in Inghilterra dopo le 22:00 le cucine chiudono, quindi facciamo ritorno al nostro alloggio senza aver messo nulla sotto i denti ma con un’esperienza, intensa e passione, che difficilmente dimenticheremo.

di Lorenzo Petrucci