Philip David Charles "Phil" Collins, cantautore ed attore britannico, nasce a Chiswick, quartiere sudoccidentale di Londra, il 30 gennaio 1951.

Nella sua carriera Phil Collins ha venduto oltre 33.5 milioni di copie certificate nei soli Stati Uniti mentre si stimano che siano 150 i milioni di copie in tutto il mondo, ciò fa di lui uno degli artisti musicali con vendite più alte di tutti i tempi. Tanto che è uno dei tre artisti, insieme a Paul McCartney e Michael Jackson, ad aver venduto oltre 100 milioni di album in tutto il mondo sia come solista che come membro principale di una band. Tra i suoi vari premi figura anche l'ambitissimo Academy Award.

La carriera


Collins scopre la sua "vocazione" musicale all'età di 5 anni quando gli zii gli regalano una batteria giocattolo in occasione del Natale; più tardi i genitori gli comprano batterie vere, sempre più complete. Non impara ancora la notazione musicale, ma continua a suonare accompagnando la radio o la televisione, sviluppando un metodo proprio. A 12 anni fonda il suo primo complesso. Phil Collins è mancino, per cui allestisce la propria batteria "al contrario", cioè con charleston e rullante dislocati a destra e timpano a sinistra.

La sua prima incisione con la batteria giunge con i Flaming Youth nell'album ARK 2 (1969). Il concept album si ispira al grande evento del periodo, quello dello sbarco statunitense sulla Luna, ma non ha un grande successo. Nonostante ciò, la storica rivista musicale Melody Maker lo descrive come "migliore album pop del mese"; dopo un anno, il gruppo si disgrega.

Nel 1970 risponde a un annuncio su Melody Maker ed ottiene la possibilità di un'audizione per entrare a far parte dei Genesis, che avevano già cambiato tre batteristi nel giro di due album. Recatosi in anticipo sul luogo del provino, a casa dei genitori di Peter Gabriel, in attesa del suo turno si immerge nella piscina in giardino e riesce ad ascoltare i pezzi da suonare, prima del suo turno, riuscendo a memorizzarli agevolmente. La sua abilità sullo strumento fanno di lui il batterista ideale per la band, già composta da Tony Banks alla tastiera, Mike Rutherford al basso/chitarra e Peter Gabriel come voce.

Phil Collins
Phil Collins - Photo by Telegraph.co.uk

Dopo aver pubblicato il doppio album The Lamb Lies Down on Broadway, Peter Gabriel decide di abbandonare il gruppo per intraprendere una carriera solista nell'agosto 1975. Dopo oltre 400 audizioni senza esito, Collins si propone di sostituire l'ormai ex frontman della band. Esordisce come voce nell'album A Trick of the Tail del 1976, conservando il ruolo di batterista in studio ma per le esibizioni live. Il primo album con Collins come cantante sorprende in positivo sia pubblico che critica.

Verso la fine degli anni settanta i Genesis si prendono una pausa, durante la quale Collins comincia ad abbozzare materiale per il suo primo album solista, Face Value, spinto da una profonda crisi sentimentale. Face Value vede luce nel febbraio 1981, preceduto da un singolo chiamato come In the Air Tonight. Proprio questo brano, prima grande hit di Collins da solista, è ispirato dalla separazione con la prima moglie, la quale si era legata affettivamente a un decoratore. Durante una puntata di Top of the Pops del 1981, Phil Collins esegue la canzone con un secchio e un pennello sul pianoforte.

Brano ed album ottengono un successo ben al di sopra delle aspettative, raggiungendo le parti alte delle classifiche praticamente di tutto il mondo, risultato fino ad allora mai ottenuto nemmeno dai Genesis. Il successo coglie alla sprovvista anche lo stesso Collins, che nel frattempo si era già riunito al gruppo per la pubblicazione di un altro album nel settembre dello stesso anno.

Nel 1984 compone Against All Odds (Take a Look at Me Now), canzone che dà il titolo alla colonna sonora del film Due vite in gioco (Against All Odds). Diventa il primo singolo di Collins capace di scalare la classifica negli Stati Uniti, arrivando fino in vetta alla Billboard Hot 100. Il brano regala inoltre all'autore il suo primo Grammy Award e viene nominato come miglior canzone per gli Oscar 1985, perdendo contro I Just Called to Say I Love You di Stevie Wonder.

Nello stesso periodo Collins collabora massivamente con Eric Clapton. Nel novembre 1984 si unisce al progetto benefico Band Aid creato da Bob Geldof, suonando la batteria nel singolo Do They Know It's Christmas?, distribuito allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carenza di cibo in Etiopia. Nel gennaio 1985 pubblica l'album "No Jacket Required", che, trascinato dai singoli Sussudio e One More Night, lo consacra definitivamente come solista. A luglio è uno dei protagonisti dell'evento mondiale Live Aid, nel quale Collins riesce ad esibirsi prima a Wembley poi a Philadelphia, trasferendosi da una città all'altra in circa tre ore grazie ad un volo in Concorde.

Nel 1988 Collins recita come attore protagonista nel film Buster, che racconta la grande storia d'amore tra uno dei criminali della famosa rapina al treno postale Londra-Glasgow del 1963 e la sua ragazza. Per l'occasione contribuisce alla colonna sonora interpretando una nuova versione del classico A Groovy Kind of Love, che raggiunge il primo posto delle classifiche sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Esegue inoltre il brano Two Hearts con cui si aggiudica un Golden Globe e una nuova nomination agli Oscar. Il film viene accolto tiepidamente dalla critica, tuttavia la performance recitativa di Collins e la colonna sonora ottengono ottimi riscontri.

Nel novembre 1989 esce il quarto disco da solista …But Seriously, che si rivela l'ennesimo grande successo grazie soprattutto al singolo di lancio Another Day in Paradise, in cui viene trattato il delicato tema dei senzatetto. Il brano ancora una volta raggiunge il primo posto in diversi paesi e viene inoltre premiato con un Grammy. Altro singolo che contribuisce al successo dell'album è la potente ballata I Wish It Would Rain Down, registrata con la collaborazione di Eric Clapton alla chitarra.

Gli anni Novanta rappresentano un momento di flessione di popolarità per l'artista, che annuncia l'abbandono dei Genesis salvo poi tornarci per un breve periodo, insieme a Peter Gabriel.

All'alba del nuovo millennio Collins compone la colonna sonora del film d'animazione Disney Tarzan. Il brano principale della pellicola, You'll Be in My Heart, ottiene un buon successo e viene inciso dall'autore stesso in lingua inglese, italiana, francese, tedesca e spagnola. La canzone regala a Collins un Golden Globe ed il suo unico premio Oscar. Il 16 giugno 1999 il nome di Collins viene iscritto nella Hollywood Walk of Fame.

A partire dai primi anni Duemila, Collins rallenta la sua attività musicale, anche a causa di problemi all'udito che rendono problematica la sua partecipazione a lunghi tour. Ciclicamente si ripropongono voci che vorrebbero Collins nuovamente nei Genesis come batterista, mentre Gabriel riprenderebbe il ruolo di cantante. Nonostante in varie interviste diversi membri del gruppo, e lo stesso Collins, si siano spesso dichiarati possibilisti in proposito, nulla di concreto si realizza fino a novembre 2006, quando i Genesis indicono una conferenza stampa ufficiale per annunciare la tanto attesa riunione. L'estate 2007 vede quindi Collins, Banks e Rutherford suonare di nuovo insieme per un tour in Europa e in America che rinverdisce i vecchi fasti del gruppo e il cui picco è il concerto gratuito al Circo Massimo di Roma davanti ad oltre mezzo milione di spettatori.

Il 19 ottobre 2009 Collins dichiara ufficialmente di non poter più suonare la batteria, a causa della perdita di sensibilità alle mani, dopo un'operazione chirurgica a una vertebra. Nonostante questo nell'ottobre del 2015 il musicista annuncia ufficialmente il suo ritorno sulle scene. Nell'agosto 2016 si esibisce durante la cerimonia inaugurale degli US Open 2016 all'Arthur Ashe Stadium, prima con In the Air Tonight e successivamente su Easy Lover in duetto con Leslie Odom Jr. Ad ottobre 2016 il musicista pubblica la sua prima autobiografia ufficiale, Not Dead Yet (edita in Italia con il titolo No, non sono ancora morto), in cui propone un racconto sincero e toccante soprattutto dei problemi privati che lo hanno segnato negli ultimi anni. Lo stesso mese Collins annuncia anche il suo ritorno all'attività concertistica per un mini tour europeo che prevede una serie di date alla Royal Albert Hall di Londra, alla Lanxess Arena di Colonia e alla AccorHotels Arena di Parigi per l'estate del 2017.Dopo che i biglietti per le cinque date alla Royal Albert Hall sono andati sold out in 15 secondi, Collins annuncia il suo più grande show di sempre come solista all'Hyde Park di Londra per il 30 giugno 2017.

Critiche


Nel corso della sua carriera Collins è stato più volte attaccato dalla stampa specializzata. La maggior parte delle critiche riguardava l'esagerata esposizione mediatica da lui ricevuta nel corso degli anni Ottanta, in parallelo ad una proposta musicale ritenuta sempre meno interessante e degna di nota. Egli venne accusato soprattutto di aver convertito il sound storico dei Genesis ad un mero pop commerciale da classifica. The Daily Telegraph lo ha addirittura definito "l'uomo più odiato del rock"..

Un episodio che ha destato forte contestazione è stato il volo in Concorde preso dal musicista per spostarsi da Londra a Philadelphia durante il Live Aid, in aggiunta a ciò, Collins è stato anche tacciato di ipocrisia per aver trattato tematiche delicate nel brano Another Day in Paradise, senza tuttavia aver mai fatto qualcosa di veramente importante per i senzatetto.

Anche la sua partecipazione di attore protagonista in Buster è stata al centro di diverse polemiche, soprattutto dopo che il Principe Carlo e la Principessa Diana declinarono un invito alla première del film accusando lo stesso di avere come tema centrale la romanticizzazione del crimine.

Nel 1985 Collins si rende suo malgrado protagonista di uno degli episodi più imbarazzanti nella storia degli Oscar: l'artista è nominato per la miglior canzone con Against All Odds (Take a Look at Me Now) ma gli organIzzatori non gliela fanno cantare durante la cerimonia di premiazione, accampando la scusa del "non è uno del cinema", salvo poi lasciar suonare Stevie Wonder che quell'Oscar lo vince con I Just Called to Say I Love You. Collins rimane dunque seduto in platea contrariato nel vedere la ballerina Ann Reinking eseguire il brano al posto suo. In quell'occasione la critica prende nettamente le difese di Collins. Collins da allora, durate i suoi concerti, spesso introduce ironicamente il brano commentando: "Sono spiacente che la signorina Ann Reinking non possa essere qui stanotte; credo che mi tocchi cantare il mio stesso brano".

Nemmeno la vita privata di Collins è stata risparmiata, soprattutto in seguito alla scelta del cantante di terminare il matrimonio con la seconda moglie Jill Tavelman tramite l'invio di un fax. Inoltre, secondo alcuni, Collins avrebbe deciso di abbandonare il Regno Unito e di vivere tra la Svizzera e gli USA per eludere le tasse e come segno di protesta contro la vittoria del Partito Laburista alle elezioni generali britanniche del 1997. Il cantante tuttavia ha chiarito che alla base del suo trasferimento in Svizzera prima ed USA poi c'è sempre e soltanto stata la volontà di vivere insieme a Orianne Cevey, la terza moglie, con cui si è sposato alla fine degli anni Novanta.

Nonostante tutto, negli ultimi anni Collins ha cercato di ricucire il rapporto con la critica, ammettendo la sua "onnipresenza" e il conseguente fatto di esser sembrato "fastidioso". Ha inoltre riconosciuto di essere disprezzato da molte persone e ha detto di credere che questa sia una conseguenza dell'eccessiva esposizione radiofonica riscontrata all'epoca dalla sua musica. In un'intervista del 2011 ha ammesso: "Il fatto che la gente era diventata così stufa di me non è stata davvero colpa mia… Non c'è da stupirsi che la gente abbia cominciato ad odiarmi. Mi dispiace di aver ottenuto così tanto successo. Sinceramente non intendevo andasse in quel modo!".

Ad oggi, diverse testate giornalistiche del settore, inseriscono il suo nome tra quelli dei batteristi più influenti al mondo.

Di Davide Landi