24 Novembre 1991


Il 24 Novembre 1991 ci lasciava il leggendario Freddie Mercury. Ogni aggettivo sarebbe superfluo e per raccontare la sua carriera musicale e quella dei Queen non basterebbe riempire tutto lo stadio di Wembley. E proprio nella mitica cornice di Wembley il 13 Luglio 1985, davanti a più di settantamila persone, Freddie e i Queen infiammarono la folla come non mai. Il Live Aid fu l’evento musicale per eccellenza, probabilmente il più bello e indimenticabile di sempre.

Il Live Aid di Wembley


We Are the Championspuò essere considerato uno dei brani più cantati e famosi del gruppo musicale. Inserita nell’album News of the World, la canzone è da sempre la colonna sonora della vita di tanti di noi. La storia di We Are the Champions è legata al calcio. Infatti, lo stesso Freddie Mercury svelò che al momento di scrivere le parole del brano stava pensando a una partita di calcio. L’intento era quello di comporre un inno che rimanesse nella testa di tutti i tifosi e della gente, attribuendogli una teatralità maggiore di quella che avrebbe potuto avere un semplice coro da stadio.1991 ci lasciava il leggendario Freddie Mercury. Ogni aggettivo sarebbe superfluo e per raccontare la sua carriera musicale e quella dei Queen non basterebbe riempire tutto lo stadio di Wembley. E proprio nella mitica cornice di Wembley il 13 Luglio 1985, davanti a più di settantamila persone, Freddie e i Queen infiammarono la folla come non mai. Il Live Aid fu l’evento musicale per eccellenza, probabilmente il più bello e indimenticabile di sempre.

We Are the Champions


We Are the Champions può essere considerato uno dei brani più cantati e famosi del gruppo musicale. Inserita nell’album News of the World, la canzone è da sempre la colonna sonora della vita di tanti di noi. La storia di We Are the Champions è legata al calcio. Infatti, lo stesso Freddie Mercury svelò che al momento di scrivere le parole del brano stava pensando a una partita di calcio. L’intento era quello di comporre un inno che rimanesse nella testa di tutti i tifosi e della gente, attribuendogli una teatralità maggiore di quella che avrebbe potuto avere un semplice coro da stadio.
di Antonio Marchese