No one likes us, we don’t care: come nasce il canto dei tifosi del Millwall
Uno dei più celebri
No one likes us, we don’t care è uno dei cori più celebri del calcio d'Oltremanica, tradotto letteralmente non piacciamo a nessuno, non ci importa, intonato dai tifosi del Millwall. Il coro nacque a cavallo tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta. quando dalle parti di South Bermondsey, Sud-Est di Londra ci fu una tremenda ondata di violenza che coinvolse in particolar modo una frangia facinorosa del tifo dei Lions, Millwall Bushwackers. La melodia del coro si ispirò alle note di “We are” Sailing, canzone scritta da Gavin Sutherland nel 1972, ripresa da Rod Stewart, che ne fece una cover nel 1975. I tifosi del Millwall spiegarono il significato di quel coro, dicendo testualmente che voleva essere una risposta alle critiche dei mezzi stampa nei confronti dei loro atteggiamenti. La prima volta che su un giornale comparve la parola hooligan, fu sulla prima pagina del Der Tiroler, un giornale di lingua tedesca, pubblicato a Bolzano, nel Nord Italia, in riferimento a reduci di guerra ungheresi che saccheggiavano e incendiavano villaggi alla fine della Prima guerra mondiale. Del fenomeno hooligan ne parliamo in modo più approfondito in un altro dei nostri articoli.
Il clima
Il clima che si respirava intorno al The Den stadio del Millwall, ribattezzato in maniera dispregiativa Dirty Den, tradotto letteralmente Sporco Den, non fece nient'altro che accentuare il divario ideologico che tracciò una linea sottile tra South Bermondsey e il resto della città. Tutti odiavano il Millwall e la sua gente. In un certo senso No one like us, we don't care è un grido di dolore che lentamente e in modo graduale nel tempo, si è trasformato in un vanto. Loro non piacciono a nessuno, ma non gli importa. Negli anni il coro è diventato ancora più spavaldo e al classico No one like us, we don't care si è aggiunto un We are Millwall, Super Millwall from The Den, ovvero Noi siamo il Super Millwall dal The Den. Il popolo del Millwall canta fiero e quella scomoda etichetta affibbiatagli nel corso degli anni, si è trasformata in un marchio di fabbriche.
La classe operaia
E a proposito di fabbriche, sono davvero tante quelle attorno al The Den, a testimonianza che la classe operaia londinese da queste parti non ha paura di sporcarsi le mani a andare allo stadio con le scarpe da lavoro, già al The Den è difficile vedere qualcuno in giacca e cravatta. Il Millwall è una famiglia e i figli della comunità gridano per la loro squadra che sin dall'alba dei tempi fu bistrattata dalla stampa e dai giornali. Ma non importa. Tutti ce l'avevano con il Millwall e lo slogan incarna alla perfezione la situazione e l'aria che si respira dalle parti del The Den.
Non piacciamo a nessuno e non ce ne fotte, più chiaro di così..
di Antonio Marchese