L'importanza di chiamarsi Mason Mount
Era l'estate del 2019 quando nelle vicinanze dello Stamford Bridge si discuteva di un ragazzo chiamato Mason Mount. Il ciclo Lampard era iniziato da pochissimo tempo e c'era già sentenziava su questo ragazzo cresciuto a pane e Chelsea, ma considerato da molti non ancora pronto per poter competere a determinati livelli. Frankie però non ascoltò le preoccupazioni di una parte della tifoseria e decise di dargli fin da subito un ruolo centrale in quel Chelsea molto giovane fortemente limitato dal blocco del mercato. Del resto Mason fu centrale in quel Derby County targato Lampard che sfiorò la promozione in Championship nel luglio del 2019.
A distanza di un anno e qualche mese si può affermare che l'allenatore inglese aveva avuto ragione a voler puntare su questo ragazzo. Il 21enne è un giocatore con spiccate doti offensive con una discreta propensione nel fare gol e nel servire i compagni. Ciò che spicca maggiormente di lui però è la duttilità. Durante la scorsa stagione Mason è stato quasi sempre impiegato da Lampard nel ruolo di ala oppure trequartista. Questo inizio di campionato però lo ha visto protagonista di un grande cambiamento tattico, dettato soprattutto dal mercato faraonico dei blues che ha visto sbarcare dalle parti dello Stamford Bridge campioni del calibro di Havertz, Werner e Zyitech. Niente paura però per Mount che nonostante la folta concorrenza è riuscito a calarsi perfettamente nel suo nuovo ruolo: l'interno di centrocampo.
La partita della nazionale inglese contro l'Irlanda ne è stata la prova. Southgate, che è da sempre un grande estimatore del giocatore, infatti ha deciso di schierare Mason a centrocampo al fianco di Harry Winks. Il risultato è stato un netto 3 a 0 a favore dei Three Lions con Mount grande protagonista (91% dei passaggi riusciti).
Si scrive duttilità, si legge Mason Mount.
di Alberto Zaina