Da secoliSpitalfieldsè un luogo simbolo di ospitalità e accoglienza, anche se negli anni non sono mancate tensioni, sommosse e proteste: i primi a trovare rifugio in questo quartiere dell’East Endlondinese furono gli Ugonotti francesi che, alla fine del XVII secolo, sfuggivano alle persecuzioni religiose nella loro madrepatria; poi vennero gli irlandesi, a seguito della grande carestia del 1845-1849; poi ancora, a partire dalla fine del XIX secolo, gli ebrei sfuggiti ai pogrom dell’Europa orientale e della Russia. Quindi solo qui poteva trovare degna collocazione il Museum of Immigration (al n. 19 diPrincelet Street) eBrick Lane, che diSpitalfieldsè arteria pulsante, non poteva non confermarsi all’altezza di questa predisposizione ricettiva, così che nella sua parte meridionale si contraddistingue per essere prettamente bengalese: infatti è definita la “capitale londinese del curry”.

È grazie aMonica Alie al suo bellissimo ed emozionante romanzoBrick Lane(in italiano purtroppo, almeno inizialmente, dato alle stampe con il discutibile titolo,Sette mari tredici fiumi) che, nel 2003, abbiamo fatto la conoscenza di quel mondo multiculturale e multirazziale, variopinto e profumato, passionale e stravagante che gravita intorno a questa via. Per darvi un’idea del livello di adattamento e avvicendamento anche religioso che si respira in questa zona, vi basti sapere che, a poche centinaia di metri di distanza l’una dall’altra, provenendo daLiverpool Streeet, troviamo, in ordine, laSinagoga di Sandys Row(originariamente una cappella ugonotta), l’anglicana chiesa diChrist Church, con la sua imponente guglia a spirale (uno dei sei capolavori londinesi del visionario architettoNicholas Hawksmoor, contemporaneo del ben più notoChristopher Wren), e laMoschea Jamme Masjid(con un passato metodista, prima e di sinagoga ultraortodossa, poi), caratterizzata da un minareto di trenta metri che svetta alto nel cielo all’angolo tra Brick Lane eFournier Street.

Spitalfieldsè una zona famosa per i numerosi mercatini, tra cui, partendo da nord, ilColumbia Road Flower Market, che si tiene la domenica mattina (lungo la via, guardando oltre la giungla di piante e i fiori, ci sono un sacco di negozi interessanti e allettanti); l’Old Spitalfields Market(abbigliamento vintage, artigianato e street food), ilPetticoat Lane-Middlesex Street Market(tipico mercato di quartiere, abbigliamento economico) e ovviamente l’interaBrick Lane, un susseguirsi di negozi vintage e di design, librerie tematiche, botteghe artistiche e ristoranti etnici. Nei pressi dellaOld Truman Brewery, si segnalano qui, tra gli altri, per gli amanti del calcio e della musica, Classic Football Shirt eRough Trade East.
Dopo tutto questo camminare e vagare tra bancarelle e negozi che vi avranno certamente fatto perdere la testa, anche per il mangiare non c’è che l’imbarazzo della scelta: partendo da nord, traColumbia RoadeBrick Lane, vale la pena di fare una piccola deviazione lungoBethnal Green Roadper un salto da Pellicci (attenzione: la domenica è chiuso), un minuscolo e pittoresco caffè che serve un’ottima cucina anglo-italiana diversa dal solito; all’inizio di Brick Lane non si può fare a meno di fermarsi allaBrick Lane Beigel Bake, aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette, dove si servono forse tra i migliori e più economici bagels di Londra (salmone e cream cheese il mio preferito, ma non disdegno nemmeno la torta di carote); deviando verso est, un buon fish&chips si può gustare daPoppiesinHanbury Street, caratterizzato dagli arredi (e dal personale) in stile anni ’50; suCommercial Streetc’èSt. John Bread and Wineche vale una visita anche solo per il suo Old Spot, succulento bacon sandwich da asporto; tornando in direzione Liverpool Street, lungoFryng Pan Alleymeritano assolutamente una sosta il delizioso self-serviceKastner & Ovense la invitanteHummingbird Bakery(da provare la rainbow cake).

Ma la zona di Spitalfields non è nota e famosa solo per i mercatini e per la svariata offerta gastronomica: infatti poco più a sud diBrick Lane, lungoWhitechapel Road(ma di Jack lo squartatore parleremo un’altra volta), c’è laWhitechapel Art Galleryche ospita mostre d’arte contemporanea di rilevanza internazionale. Restando in tema artistico, i muri diBrick Lanee delle vie che le ruotano intorno, brulicanti di vita o silenziose e riservate che siano, ospitano e mettono in mostra grafiti e murales di altissimo livello, tant’è che i primi topi di Banksy hanno fatto capolino proprio qui.

Brick Laneè sempre nuova e diversa, con mille sfaccettature e colori: come una visione attraverso un caleidoscopio che cambia a seconda dell’inclinazione e della luce,Brick Laneoffre prospettive, forme e tonalità diverse a seconda che vi si pervenga da nord, da sud, da est o da ovest e a seconda del giorno della settimana e dell’ora in cui si sceglie di raggiungerla e visitarla. Ogni volta è come se fosse la prima.
diLaura De Bernardi