Fulham, romanticismo e Arabia Saudita
Mi ci é voluto circa un mese per somatizzare, da inguaribile romantico, l'attacco saudita sull'ultimo mercato calcistico. Ho gioito quando l'iniziale data di chiusura del 20 Settembre é stata anticipata al 7. Ad un certo punto pensavo suonassero pure al campanello di casa mia per chiedermi se per 1 milione l'anno sarei andato a portare le borse dei giocatori.
I dati ufficiali parlano di circa 1 miliardo di euro fuoriuscito, mai termine fu piú azzeccato, dalle casse saudite e, se ancora lontane dalla ricchissima Premier League, le squadre del campionato d'Arabia, hanno fatto passare incubi in kefiah ai presidenti di mezzo mondo.
Da talenti affermati come Milinkovic-Savic, a novelle star come Gabri-Veiga, l'indovina chi dell'estate 2023 non ha risparmiato nessuno. Brozovic ha mandato in pensione le sue tre prossime generazioni, a Neymar hanno dato di tutto, forse anche un vero alieno con cui praticare la lingua, per Mbappé avrebbero lastricato d'oro il vicino Mar Rosso ma, almeno lí, han preso il 2 di picche.
Quando vennero i cinesi e le loro ventiquattrore gonfie di yuan, molti videro il sacro graal alla fine della grande muraglia. Giocatori del calibro di Oscar, brasiliano stella della nazionale carioca e del Chelsea, salutarono tutti e aprirono un conto in banca, sparendo o quasi dalla mappa calcistica, nonostante fossero o stessero arrivando all'apice della carriera. Qualcuno, Carrasco, Witsel per far due nomi della golden generation belga, son riusciti a tornare in Europa, il primo anche ad accettare poi, le avance del medio oriente.
La Premier ha salutato Ruben Neves, centrocampista eccezionale per cui si parlava di Barcellona da anni ma che ora sforna assist per l'ex idolo di Craven Cottage, Mitrovic, 50 milioni nelle casse del Fulham e amore finito a brandelli. Koulibaly, Kante, Laporte venghino, venghino signori, sabbia, caldo e tanti soldoni.
Il Liverpool, non si sa bene come si é tenuto Salah, fin quando?
In Italia hanno resistito, forse perché visto il livello medio espresso últimamente, anche i ricchi sultani hanno preferito guardare altrove.
La mia domanda, un po' ingenua lo ammetto, é quindi questa, vale davvero la pena mollare il campionato di gran lunga piú bello del mondo, la Premier, sentire la musichetta della Champions solo dal 1800 pollici dello yacht per ricoprirsi di denaro?
Forse peró questa é ancora meglio, o peggio, é il campionato saudita davvero il nuovo eldorado del football? Arrossisco, accarezzo il mio album Panini dell'84, indosso la maglia di Roby Baggio e vado a nanna. Sperando di non sognare oasi lontane senza nemmeno un cammello nelle vicinanze. Salam Aleikum calciatori moderni.
diSimone Abitante