Era il 1996, nasceva Dolly, il primo mammifero clonato. Ci fu la prima puntata della celebre soap 'Un Posto al sole', e ci lasciava purtroppo Silvio Piola. E Fabrizio Ravanelli era una stella lucente del movimento calcistico italiano. Che trionfò con la Juventus in Coppa dei Campioni contro l'Ajax realizzando un magistrale gol da posizione impossibile. Una seconda punta frizzantina, a cui piaceva svariare per tutto il fronte offensivo, sobbarcandosi tanto lavoro sporco anche in fase di non possesso palla. Non perdendo mai lucidità sotto porta. Giocatore instancabile.

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Fabrizio Ravanelli con la maglia del Middlesbrough - Photo by Mfc.co.uk

Nell’estate del ’96 Ravanelli, scaricato a sorpresa dalla società degli Agnelli, decise di dare un calcio al passato, e di trasferirsi nella terra d’Albione. Non al Manchester United, neppure all'Arsenal o al Liverpool. Ma, udite udite, al Middlesbrough. Una realtà molto più piccola rispetto alla superpotenze appena citate, abituate a fare razzìe nell'orto di casa, ed in campo internazionale. Pagò profumatamente l'attaccante italiano. Ben 19 miliardi di lire, corrispondenti a 7 milioni di sterline, cifra più cifra meno. Una montagna di soldi, un esborso record, per l'epoca, che i Leoni Rossi del nord dell'Inghilterra sostennero senza batter ciglio, per assicurarsi le prestazioni sportive di 'Penna Bianca', così soprannominato a causa del candore precocemente assunto dalla sua capigliatura. Ribattezzato poco più tardi 'Silver Fox' dai caldi, appassionati supporters del Boro.

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Fabrizio Ravanelli con la maglia del Middlesbrough - Photo by Mfc.co.uk

Fu immediato l'ambientamento a Middlesbrough, per il nativo di Perugia. Anche se la città non aveva (e non ha) da offrire granchè in termini di attrazioni, di svago. Ma in campo, Ravanelli fu presto al 'centro del villaggio'. Esordì con gli Smoggies il 17 agosto del ’96 in un Riverside Stadium nuovo di zecca, poichè ristrutturato l'anno precedente: fece il botto. Perchè rifilò tre gol al Liverpool, presentando il suo bigliettino da visita al calcio inglese. Il debutto, fantasmagorico, del perugino, fu seguito da altre lucenti prestazioni. Che solidificarono il legame con i supporters del Boro. Gol al West Ham, poi altra perla contro il Coventry. La tripletta al Derby County 'allestì' scene di giubilo sulle tribune del Riverside per Ravanelli, che divenne il beniamino incontrastato della tifoseria. Con cori d'incitamento preparati ad hoc per il centravanti italiano.

Penna Bianca diede ai natali una nuova esultanza: quella di coprirsi la testa con la sua maglia da gioco. Ravanelli aumentò perfino il carico contro l'Hereford in Coppa di Lega, realizzando un poker. 33 presenze e 16 gol in campionato. Il contatore aumentò fino a 31, per mettere insieme le segnature della 'Silver Fox' quell'anno, in 48 presenze, tra tutte le competizioni. Giocò tanto, sfiorando i 50 gettoni di presenza. Perchè il Middlesbrough raggiunse le finali di Coppa di Lega e di FA Cup. Che però perse entrambe, rispettivamente contro il Leicester ed il Chelsea. Ritrovandosi dal Paradiso all'Inferno in una manciata di settimane.

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Fabrizio Ravanelli con la maglia del Middlesbrough - Gazzettelive.co.uk

Un rendimento individuale altisonante, al primo anno nell'isola. Che però non servì a traghettare la creatura allenata da Bryan Robson nel porto della salvezza. Una squadra che non fu malvagia, rosa alla mano, in quanto oltre a Ravanelli potè contare su giocatori importanti, dal curriculum di un certo peso, come Nigel Pearson, Juninho Paulista, Emerson, Craig Hignett e il roccioso difensore Curtis Fleming. A fine campionato il verdetto fu severo e spietato. Arrivò la retrocessione, che per certi fu clamorosa, in quanto quel Middlesbrough si rivelò molto prolifico, segnando tanti e tanti gol, ma al tempo stesso non riuscì mai a trovare il giusto equilibrio in difesa. Subì tanto, troppo, ed i punti lasciati per strada, specialmente al Riverside, furono fatali.

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Fabrizio Ravanelli con la maglia del Middlesbrough - Photo by The Indipendent.co.uk

La coda dell’avventura inglese di Ravanelli fu sportivamente drammatica. Non scese mai in campo nella stagione successiva. Vivendo praticamente da separato in casa per una manciata di mesi prima di trasferirsi in Francia all'Olympique Marsiglia. Successivamente, dopo una fugace esperienza alla Lazio, decise di tornare di nuovo in Gran Bretagna, vestendo le maglie di Derby County e Dundee, ma queste sono altre storie.

di Andrea Indovino