Tore Andre Fló, il Ronaldo norvegese che piegò il Brasile
A volte la cronologia di un racconto non ha bisogno di partire per forza dall’inizio. A volte c’è un punto preciso, lungo la narrazione, che sancisce la partenza di un racconto.
23 giugno del 1998 Mondiale francese, ultima giornata del Gruppo A, allo stadioVelodromediMarsiliailBrasile, super favorito, trova difficoltà a sbloccare il risultato contro una ben organizzata nazionale norvegese. L’occasione arriva al 78’ quandoBebetoporta in vantaggio il Brasile.
Il muro norvegese sembra essere crollato e la gara ormai decisa, ma la Nazionale scandinava negli ultimi minuti tira fuori l’orgoglio nordico e in rimonta vince 2-1.
Autore di un gol e super trascinatore di quella vittoria, la più incredibile del calcio norvegese, èTore André Flo, bomber di provincia, idolo delle masse e amante del ballo. Ribattezzato “Flonaldo” in onore del Fenomeno brasiliano sconfitto proprio nella partita del Mondiale francese.
La gavetta
Nasce aStryn, piccolo paese tra i fiordi norvegesi nel 1973 dove inizia a giocare a calcio. Debutta da professionista con ilSogndala vent’anni per poi passare alTromsodove su 26 presenze segna 18 reti. L’anno dopo passa alBranndove risultò determinante nella storica annata del club nellaCoppe delle coppedel 1997 arrivando fino ai quarti di finale. Attaccante possente, veloce e prolifico che per certi versi ricorda unIbrahimovicante tempore.
L’occasione inglese
Ad accorgersi di lui è ilChelsea. In blues esordisce il 9 agosto del 1997 subentrando aMark Hughesnella sconfitta per 3-2 contro ilCoventry Citysegnando anche un gol con un colpo di testa. Memorabile la gara vinta per 6-1 dal Chelsea contro ilTottenhamin cui il calciatore norvegese segnò una tripletta.
L’anno dopo la concorrenza aumenta, con l’arrivo diPierluigi Casiraghinell’attacco blues ma l’infortunio dell’attaccante italiano nell’autunno del 1998 riportò Flo tra i titolari. Decisivo in Europa dove a suon di gol trascina il Chelsea alla prima storica qualificazione agli ottavi diChampions League.
In Scozia
Sulle rive delTamigil’anno successivo arrivanoGudjohnseneHasselbaink, lo spazio si riduce sempre di più e decide che è tempo di cambiare aria sposando il progetto deiRangers di Glasgowche acquistano il calciatore norvegese come risposta al tesseramento diHenrik Larsondei rivali delCeltic.
Il ritorno in Inghilterra
Le attese sono altissime, ma l’avventura inScozia, nonostante i 29 gol in 53 presenze, risulta fallimentare così nell’estate del 2002, l’ultimo giorno di mercato, decide di trasferirsi alSunderland. L’esordio con la maglia dei black cats arriva il 31 agosto contro ilManchester Unitedsegnando al debutto fissando il risultato sull’1 a 1.
L’inizio per Tore Andre Flò è positivo, non però per la squadra che a ottobre esonera il tecnicoPeter Reidper sostituirlo conHoward Wilkinsoncriticando fortemente l’attaccante norvegese che vede sempre meno il campo.
Il bel paese
Con la conseguente la retrocessione del Sunderland inChampionship, Tore Andre Flò decide di approdare inItaliaalSienadiGiuseppe Papadopulo, esordendo il 31 agosto inSerie Acontro ilPerugiae siglando il primo gol nella vittoria del 20 settembre contro l’Empoli. Insieme aEnrico ChiesaeNicola Ventolaforma un tridente che fa sognare la città del palio. L’anno successivo col cambio tecnico e l’arrivo diLuigi Simoninon trova inizialmente spazio per poi riprendersi la titolarità ma lasciare Siena alla fine di un biennio.
Il ritorno a casa e gli ultimi colpi
A 32 anni decide di avvicinarsi a casa e di firmare per i norvegesi delValerenga. Il fisico ormai logoro costringe Tore Andrè Flo a giocare col contagocce. Nonostante questo però non vuole appendere ancora gli scarpini al chiodo e agli inizi del 2007 firma un contratto annuale con ilLeeds Uniteddiventando in due anni, nonostante la retrocessione inLeague One,un beniamino dei tifosi.
Nel marzo del 2008 decide di ritirarsi dal calcio giocato e partecipa alla versione norvegese di “Ballando con le stelle” giungendo al secondo posto. Nel novembre dello stesso anno sente troppo forte il richiamo del campo e firma per ilMilton Keynes Dons, terza serie inglese, allenato daRoberto Di Matteo.
Dopo un anno e mezzo di inattività nel marzo del 2011 torna a giocare a calcio nelSogndal, sempre in Norvegia per poi annunciare definitivamente il 14 agosto del 2012 il ritiro del calciatore venuto dai fiordi che un giorno nel giugno del ’98 piegò il più blasonato Brasile.
di Lorenzo Petrucci