Mesut Ozil scaricato anche da Arteta, fuori dalla lista Premier
Non solo dall'Europa League. Mesut Ozil fuori pure e soprattutto dalla lista Premier. Ed è una notizia altisonante. Pensata e comprensbile, senz'altro, specialmente se vuoi costruire un futuro radioso, importante, proiettando e progettando il team di oggi per vincere domani. Ma crea rumore, eccome. Per l'importanza mediatica e internazionale del calciatore. Fuori addirittura dai 25, non c'è spazio nemmeno in Premier, nemmeno in rosa. Dopo Emery, scaricato pure da Arteta, dall'amico Arteta, o presunto tale. Ma qualche motivo ci sarà: lento e compassato, evidentemente lontano dagli standard Premier.
LA RICOSTRUZIONE E pensare che il rapporto con Arteta iniziò pure bene, d'altronde ex compagni di squadra, amici, membri in pianta stabile dell'ultimo Arsenal che a cavallo 13/16 si portò a casa 3 Fa Cup e 3 Community, gli ultimi trofei di fatto dell'era Wenger. Fino al lockdown la squadra mostrava risalita e Mesut Ozil sembrava tornato al centro dei riflettori dell'Emirates, poi la pandemia, il ritorno, nulla è più stato come prima. Anche Mikel l'ha accontanato, l'Arsenal ha vinto la Coppa d'Inghilterra, Mesut ai margini. Forse lento e compassato, ormai prevedibile, lontano da ritmi e standard da Premier. D'altronde Arteta ha idee chiare e responsabilità, deve costruire una squadra per lottare verso traguardi più prestigiosi nel futuro, nei prossimi anni: non può costruire con Mesut, 32 anni, non farà più parte del futuro dei Gunners. E Mesut, per amicizia, si sente tradito. Vai a capire come Arteta avrà gestito il loro rapporto, se effettivamente è stato chiaro o meno, se i due hanno mai avuto un confronto. Fatto sta che è stato messo da parte, e non l'ha presa bene, anzi. Su Instagram ha espresso nelle ultime ore tutto il suo disappunto.
LA SUA REAZIONE "Cos'altro potrei dire? - commenta un rammaricato Mesut su Instagram - sento sempre Londra come casa mia, ho ancora tanti amici e sento ancora grande legame coi tifosi del club. Non importa cosa succederà, continuerò nonostante tutto a combattere per un posto in squadra e non lascerò che la mia ottava stagione qui finisca così. Per questo prometto che questa decisione, difficile da digerire, nulla cambierà dentro di me: continuerò ad allenarmi più duramente possibile e laddove possibile alzerò la voce contro scelte disumane combattendo per giustizia!".
di Simone Dell'Uomo