La Regina nel Pallone


In queste ore il mondo piange la scomparsa della Regina Elisabetta II di Gran Bretagna, una figura carismatica che ha segnato la seconda metà del secolo scorso e che si è dimostrata tanto lungimirante ed abile nella comunicazione da rimanere un punto di riferimento, anche fuori dal Commonwealth, anche nel terzo millennio.
Il suo legame con lo sport è sempre stato forte e sincero, molti ricordano la sua passione per il rugby, il cricket e l’equitazione; ma la sovrana della nazione che ha dato i natali al calcio non poteva restare indifferente a quello che è oggi lo sport più popolare al mondo.

La Squadra del Cuore


La questione della squadra del cuore della sovrana è ancora dibattuta, due sono i club, entrambi londinesi, per cui Elisabetta sembra aver fatto il tifo nel corso della sua lunga ed intensa vita. Nonostante si dichiarasse un’appassionata neutrale, la sovrana aveva probabilmente un debole per l’Arsenal, unica squadra che, ai tempi di Arséne Wenger, ha accolto a Buckingham Palace, non solo per un evento formale, ma per un tè pomeridiano ed una visita guidata privata degli appartamenti reali.
Eppure c’è un altro club della capitale britannica a cui la sovrana sembra essersi legata. Testimoni riportano che, in risposta ad un membro del suo entourage che si era dichiarato tifoso del Millwall, Elisabetta abbia risposto con un sorrisetto di sfottò, dichiarando la sua simpatia per il club rivale, il West Ham United, ma non è chiaro se la sua fosse soltanto una bonaria presa in giro o una sincera dichiarazione di fede calcistica.

Tanti Incontri


Elisabetta ha spesso, soprattutto nella prima parte del suo regno, premiato la squadra vincitrice della FA Cup, nonché la squadra inglese che vinse il mondiale nel 1966 ed altre compagini risultate vincitrici di una finale, soprattutto a Wembley. La sua prima finale di FA Cup fu la leggendaria finale del 1953, quella vinta dal Blackpool City sul Bolton Wanderers per 4-3 grazie alla straordinaria prestazione di Stanley Mathews.
Fu la prima ad assegnare titoli di baronetto a calciatori che si erano distinti dentro e fuori dal campo; il primo fu Stanley Mathews, seguito poi da grandi nomi come Ryan Giggs, David Beckham, Bobby Charlton, Kevin Keegan, Gianfranco Zola, Gordon Banks, Gary Lineker, Bobby Moore e Marcus Rashford, nonché da allenatori come Alex Ferguson, Arséne Wenger e Matt Busby.

Non ha mai fatto mancare il suo sostegno ai club dilettantistici, non solo con notevoli donazioni destinate alla non league nel corso dei decenni, ma anche visitando piccole realtà come, tra le altre, l’Enfield Town, il quale le ha intitolato il proprio impianto, il MET Police, la squadra del dopolavoro dei poliziotti di Londra, e l’Hilltop F. C., società fondata nel nord di Londra da un gruppo di rifugiati somali.
diMichele Mele