La vecchia Coppa Italia avrebbe bisogno di un piccolo grande restauro. Questo pensiero accomuna un po’ tutti gli appassionati di calcio dello stivale, che vive di calcio in modo intenso ma purtroppo considera la Coppa Italia quasi come un impiccio. La competizione non è infatti valorizzata e diventa abbastanza interessante solo dalle semifinali in poi, in cui almeno negli ultimi anni, non ci sono state grosse sorprese. O meglio sarebbe bello vedere la classica cenerentola magari arrivare a giocarsi la finale di Roma. E pensare che tempo fa la formula della Coppa Italia prevedeva la finale con tanto andata e ritorno, cioè niente partita secca, sulla falsa riga della vecchia Coppa UEFA.





Sarebbe bello e diverso vedere la tanto “inutile” Coppa Italia magari in altre vesti, con una formula tendente alla FA Cup, dove magari le grandi della Serie A andrebbero a giocarsi il turno su qualche campetto fangoso di Lega Pro. Perchè poi i miracoli succedono per davvero e la Coppa di Inghilterra ne è degna testimone, infatti il Crowley (squadra che milita nella quarta serie inglese) elimina il Leeds del Loco Bielsa con un sonoro 3-0.




O ancora il Chorley (sesto livello della piramide calcistica inglese) batte 2-0 il Derby County. E il bello è proprio questo, ovvero che tutti possono giocare contro tutti, Mourinho va al Rossett Park contro una squadra di ottava serie e squadre semi-dilettantistiche hanno la possibilità di affrontare da vicino mostri sacri, provando anche a batterli.


Una squadra di Premier, abituata a giocare per 90 minuti davanti a sessantamila spettatori, scende in campo in uno stadio di 400 posti a sedere, dove la gente si guarda la partita alla finestra e la panchina di Mourinho sembra la cucina di casa. Poesia. E la prosa non potrebbe essere che una soltanto, suggerendoci una domanda: perchè non replicare la stessa formula anche in Italia?
diDavide Landi