Murales Max Jazz - Photo by Il Calcio a Londra

L’estrema perfieria del sud di Londra è sempre stata una grande fucina di talenti musicali. Maxi Jazz è nato nello stesso quartiere di David Bowie e cresciuto musicalmente a West Norwood, e viene considerato un assoluto protagonista della scena musicale inglese tra gli anni novanta e il nuovo millennio.

Un artista poliedrico che ha alternato svariati generi musicali nel suo repertorio, come la Soka Gakkai, l’Hip Hop e l’Elettronica. Generi musicali che ha espresso nelle vesti di cantante, chitarrista, compositore e DJ.

L’inizio di carriera come Dj Hip Hop

Il suo primo genere musicale è l’Hip-Hop che scopre agli inizi degli anni 80°, ed essendo un nuovo genere musicale lo diffonde tramite la sua prima storica band chiamata The Soul Food Cafe, di cui lui era il Dj.

Dopo i primi anni dove il loro materiale musicale veniva trasmesso tramite le radio private, fino a che Maxi non fondò la sua casa discografica (Namu Record) in modo da poter incidere tutto il loro lavoro .

Il loro sound cominciò a essere conosciuto anche fuori dal Regno Unito, tantochè la band comiciò a esibirsi in concerti dal vivo supportando artisti di fama internazionale come Jamiroquai, Galliano e Rebello.

L’incontro con Rollo Amstrong e la nascita dei Faithless

Dopo questo tour europeo la band si scioglie e Maxi si gettta in nuovi progetti musiciali, e un’incontro con il produttore musicale Rollo Amstrong da via a quello che sarà il progetto musicale che lo farà conoscere al grande pubblico: i Faithless.

Insieme a loro due in questo gruppo musicale si associa anche la tastierista Sister Bliss, per formare un trio perfetto con una mescolanza di generi musicali che vengono trasformati e plasmati sotto forma di musica elettronica.

Il nome Faithless apparve un pò contradittorio, visto il forte legame con la religione di tutti e tre i componenti. Ma è un nome che nacque mentre veniva scritta la canzone “Salva Mea“, con Rollo che chiese a Maxi di scrivere una canzone sul sentimento di frustrazione che è stato sempre presente nelle loro esperienze musicali precedenti.

Con i Faithless Maxi ebbe una lunga collaborazione, ed ebbe un matrimonio artistico, felice e lungo fino al 2011. Un matrimonio che vide nascere canzoni storiche come Insomnia, God is a DJ, Mohamed Ali, Salva Mea, Take The Long Way Home, We Come 1, Miss U Less, See U More, One Step Too Far (canzone scritta e cantata con la cantante Dido, che era la sorella minore di Rollo) e God is a DJ.

Il significato della canzone God is a Dj

Quest’ultima è la canzone più popolare della band e la più ascoltata.  Quando Maxi vide la sua tastierista Sister Bliss con addosso una maglietta con questa scritta, fu fonte per lui di ispirazione per una nuova canzone.

Si tratta di una canzone che mette a fuoco il potere e la natura trasformativa della musica, che può trascinare e unire le persone insieme.

Il ritornello della canzone “God is DJ” ci fa capire come il Dj sia una via di mezzo tra guida spirituale e intermediario, che aiuta le persone a connettersi con un potere superiore per mezzo della musica.

La canzone inoltre tocca tematiche come l’edonismo (spiegato benissimo nel verso “This Is Our Church, This Is Where We Heal Our Hurts“), il piacere e l’idea che la musica può essere una forma di evasione o trascendenza.

La nascita della Band Maxi Jazz & The E-Type Boys

Dopo il periodo con i Faithless, per Maxi seguì un lungo periodo di riflessione in Jamaica ma allo stesso tempo fu importante per nuove creazioni musicali.

Durante la sua adolescenza aveva imparato a suonare la chitarra, uno strumento che ha sempre suonato in contemporanea ai suoi progetti musicali con la quale aveva anche realizzato due brani indediti.

Fu cosi che durante questo suo periodo di pausa incise altre cinque canzoni con la chitarra, e dopo aver fatto ritorno in Inghilterrà contattò subito il suo ex tastierista Chris Jerome e da li nacque questa l’idea di formare una band che prese il nome di Maxi Jazz & The E-Type Boys.

Si trattava di una band che suonava un misto di musica Rock,Blues, Jazz, Funk e Reggae. Maxi in questa band era sia la voce che la chitarra e con loro fece svariati tour e partecipò a svariati festival dove ebbe un discreto successo anche nelle vesti inedite di chitarrista.

Non solo musica ma anche calcio. La sua passione per il Crystal Palace

Maxi oltre il suo grande amore per la musica, aveva anche un amore calcistico: il Crystal Palace.

Tifoso sin da piccolo e sempre presente nelle terraces di Selhurst Park, nel 2012 entrerà a far parte della dirigenza delle Eagles nel ruolo di associate director.

Murales Max Jazz - Photo by Il Calcio a Londra
Murales Max Jazz – Photo by Il Calcio a Londra

Il tributo del Crystal Palace con un murales

Un legame forte con la sua squadra locale che dopo la sua morte avvenuta nel 2022, ha deciso di dargli il giusto tributo, procedendo alla realizzazione di un murales all’interno di Selhurst Park con il suo volto, e il ritornello della canzone “God Is a DJ, “This Is my Church”.

Il murales è stato svelato al pubblico prima del Derby contro il Brighton e a cominciare dalla gara casalinga contro il Fulham, i giocatori si riscaldano seguendo il ritmo della sua canzone “Insomnia“.

La coreografia della Holmsdale

Ma non solo la società ha deciso di onorarlo, anche la tifoseria che nell’ultima giornata calcistica di Premier League a Selhurst Park ha realizzato una gigantesca coreografia al centro della Holmsdale.

Coreografia Max Jazz - Photo by CPFC.co.uk
Coreografia Max Jazz – Photo by CPFC.co.uk

La coreografia prevedeva una gigantografia del suo volto circondata da cartoni rosso e blu, e uno striscione che recitava le seguenti parole: ” THIS IS OUR CHURCH.THIS IS WHERE WE HEAL OUR HURTS.”

 

Questo dimostra come lo spirito e l’anima di Maxi Jazz sono ancora vivi nelle strade e negli angoli dell’estrema periferia del sud di Londra.

Di Alberto Zingales

Privacy Policy